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Newletter di ICE intervista Amb. S.E. Li Ruiyu
2014-04-10 21:15

S.E. l'Ambasciatore della Repubblica Popolare di Cina in Italia e in San Marino ricopre questo ruolo dal 2013, dopo analogo incarico in Danimarca nel biennio precedente.
La carriera diplomatica di S.E., iniziata nel 1981, vede alternarsi alti incarichi presso il Ministero degli Affari Esteri cinese, presso il Dipartimento dell'Europa Occidentale prima e dell'Europa poi, ad incarichi di crescente livello presso le Ambasciate della Repubblica Popolare Cinese a Malta, Italia (1999-2000) e Regno Unito - qui Ministro Consigliere e poi Ministro dal 2001 al 2006.



S.E. Ambasciatore
: Sono a conoscenza che in Cina l'ICE è molto conosciuto e ho sentito io stesso imprenditori cinesi parlare con riconoscenza del suo operato a favore del commercio bilaterale e dell'interscambio tra i due Paesi. La collaborazione dell'ICE è importante come ponte nel commercio internazionale, e fondamentale per un passaggio di qualità dal commercio alla cooperazione. Sono molto lieto di rilasciare questa intervista.

Eccellenza, anche nel 2013, l'interscambio Italia-Cina ha registrato una crescita. Quale pensa potrà essere l'andamento per il 2014 ?

Nel 2013 abbiamo registrato un risultato soddisfacente in termini di cooperazione economico-commerciale tra l'Italia e la Cina. Nonostante fattori di instabilità esterna, la Cina ha registrato un interscambio pari a 43,3 mld di USD con un tasso di crescita pari al 3,9%, mentre l'Italia ha avuto un aumento di esportazioni verso la Cina pari al 9,4%. Si è registrato un aumento anche nei flussi finanziari cinesi per un valore di 600 mld di USD. Le prospettive per il 2014 tra i due Paesi, sono buone per varie ragioni:

- esistono ottimi rapporti politici, base ottimale per sempre migliori scambi economico-commerciali;

- la Cina intende intensificare i rapporti con l'Italia anche come esempio di traino verso l'Unione Europea;

- a seguito della formazione del nuovo Governo in Italia, il Paese intende operare nell'ottica della coerenza e della continuità, intensificando le azioni di cooperazione economica;

- nel corso di questo anno, si terranno visite istituzionali di alto livello tra i due Paesi. Sarà molto importante cogliere tali occasioni per fissare delle "linee guida", per porre basi concrete per gli scambi commerciali. Ci auguriamo che nel corso delle visite possano realizzarsi Workshop e incontri bilaterali tra imprese italiane e cinesi.

- la Cina cresce. Il Governo ha stabilito per il 2014 la percentuale del 7,5% di aumento del PIL, dopo il Congresso del Partito, che fornisce le linee guida in campo economico. E il Governo Centrale ha riconosciuto al mercato il ruolo di guida nella collocazione delle risorse, e desidera portare a termine le riforme strutturali;

- nell'ultimo trimestre del 2013 l'Italia ha segnato uno 0,1% di aumento del PIL; per il 2014 è previsto lo 0,6% di crescita. L'export del Made in Italy nel 2013 è aumentato, perché l'Italia ha un mercato all'estero. Le imprese italiane partecipano numerose alle manifestazioni fieristiche cinesi; solo alla fiera di Canton, nell'edizione di ottobre 2013, erano 3.403 le imprese italiane presenti, con un aumento del 15% rispetto alla stessa edizione dell'anno precedente; siamo quindi fiduciosi che la crescita economica italiana darà impulso allo sviluppo degli scambi economico-commerciali. Sappiamo che l'Italia e la Cina intendono realizzare e incrementare azioni concrete. Siamo certi, perché lo abbiamo verificato, che gli imprenditori vogliono individuare occasioni per valorizzare le potenzialità delle due economie. Le imprese cinesi sono anche molto interessate ad occasioni di investimento in Italia.

Per questi motivi abbiamo fiducia nella crescita dei rapporti Italia-Cina, in particolare i rapporti economico-commerciali, nel 2014.


Nel 2015 ricorreranno i 50 anni dall'apertura del primo ufficio ICE in Cina, a Pechino. Sono stati 50 anni in cui gli scambi commerciali hanno giocato un ruolo importante nelle relazioni tra Italia e Cina. Quanto sono importanti gli aspetti commerciali nei rapporti tra i due Paesi, oltre a quelli politici, sociali e culturali?

Congratulazioni per la 50° ricorrenza della presenza dell'ICE in Cina e grazie all'ICE per il ruolo di promotore per l'interscambio bilaterale!

Il commercio è importante per i rapporti bilaterali e la cooperazione tra Italia e Cina, in campo economico-commerciale, ha un ruolo insostituibile. Fare un buon commercio significa "scambiare cose che l'altro non ha" e, in quanto tale, si tratta di un gesto di amicizia, di comprensione reciproca.

La cooperazione viaggia nei due sensi: l'Italia ha esportato negli anni tecnologia, macchinari e altri articoli che hanno rappresentato un grande volano allo sviluppo economico della Cina; contemporaneamente, la Cina, grazie a questo sviluppo, ha potuto esportare in Italia prodotti economici e di qualita', creando a sua volta vantaggio all'Italia.

Con l'aumento del flusso degli scambi è aumentato anche il flusso di imprenditori italiani e cinesi in entrata e uscita che fanno da collegamento; con l'aumento dei flussi aumenta l'interazione tra commercio e politica, nel senso che ad un buon commercio corrisponde una buona politica e con l'aumento del commercio aumentano le interazioni culturali e sociali tra Italia e Cina.

Nell'ultimo decennio, l'Italia, oltre che fornire tecnologia, e' diventato un importante fornitore di beni di consumo e beni di qualità che aiutano a migliorare la qualità della vita. Quale ruolo può giocare l'Italia nelle politiche della leadership cinese che persegue il "Xiao kang" (la societa' moderatamente prospera) ?

La Leadership cinese è determinata ad attuare le riforme tendenti ad una nuova fase industriale, all'informatizzazione, al miglioramento del settore agricolo nell'ottica dello sviluppo sostenibile, anche con tecnologie eco-compatibili e a basso consumo energetico. Riteniamo che l'Italia possa esserci di supporto a due livelli: il livello tecnologico, perché l'Italia è un paese industriale avanzato. Il manifatturiero, l'alta gamma di prodotti in quel settore, così come in quello della tutela dell'ambiente, del settore energetico. La produzione è di alta qualità e la capacità competitiva è forte. La Cina necessita dei prodotti italiani per evolversi a livello industriale, in campo ecologico e sulla qualità. In questo senso la Cina, come mercato parzialmente benestante, ha bisogno dei prodotti di qualità italiani, rappresenta una grande potenzialita' di sbocco per i prodotti italiani.

Il secondo livello sul quale l'Italia può avere un ruolo importante risiede nel fatto che nei prossimi anni la Cina accelererà in apertura del mercato e della collaborazione. E' intenzione riequilibrare i livelli di scambio, perché l'attuale surplus cinese non rappresenta un bene per il paese. Vogliamo che aumenti l'export di qualità dell'Italia verso la Cina; prodotti ad alta qualità e ad alto contenuto tecnologico.

Quali suggerimenti ritiene di fornire alle imprese italiane che vogliono entrare nel mercato cinese ? Cosa dovrebbe fare l'Italia, e l'ICE, in particolare, per migliorare la capacita' di attrazione degli investimenti cinesi ?

La Cina ha 1,3 mld di consumatori sparsi su un territorio vasto con regioni estremamente diverse l'una dall'altra. E' fondamentale conoscere bene le molte realtà e adottare la strategia più adatta al territorio che si sceglie. Per far ciò occorre prima di tutto prepararsi sulla storia, la cultura, le abitudini e lo stadio di sviluppo del territorio, nel suo insieme e per singole regioni. Evitare il "passaparola" e il frutto del pregiudizio che possono venire da una conoscenza non diretta del paese, ma studiare e conoscere prima di partire.
La nostra idea è che si raggiungono pace e sviluppo, attraverso la cooperazione tesa ad un vantaggio reciproco.
Dopo oltre trent'anni di riforme e apertura, anche negli anni futuri la Cina offrirà spazi agli investimenti. Riteniamo meglio per le imprese tendere a raggiungere vantaggi nel lungo termine, piuttosto che nel breve. Abbiamo molte aziende italiane e straniere che con lungimiranza hanno compreso il vantaggio dell'investimento con ritorno a medio-lungo termine.
Occorre più attività di promozione in Cina, da parte di Enti e Istituzioni, tesi a far conoscere maggiormente l'Italia. L'Italia possiede ottimi prodotti e processi di lavorazione, know how, ottimi marchi, grandi designer ed enormi risorse turistiche. Far conoscere maggiormente l'Italia ai cinesi, da parte del Governo, assicurerebbe maggior successo per le imprese .

La Cina possiede una ampissima capacità produttiva e capitali. Lavorare insieme e cooperare sui mercati internazionali porterebbe ottimi risultati.
Attualmente molte imprese cinesi vogliono investire in Italia e nella facilitazione degli investimenti stranieri pensiamo che l'ICE possa fare di più. Molti cinesi ci riferiscono di iter di autorizzazione e burocrazia lunghissimi, mentre desidererebbero lo stesso trattamento delle imprese nazionali. Lamentano troppa vaghezza e non chiarezza delle procedure e vorrebbero disporre di una guida agli investimenti, completa di informazioni sulla tassazione, le leggi sul lavoro, nonché iter autorizzativi trasparenti e univoci.
Auspichiamo anche corsi di formazione alle imprese cinesi su come entrare per investire nel mercato italiano. Crediamo che sia importante favorire gli incontri tra le due comunità imprenditoriali, anche in occasione di fiere: per esempio, aprire le porte delle manifestazioni italiane alle imprese cinesi del settore moda, dove sono possibili collaborazioni, o partecipare alle manifestazioni cinesi sugli investimenti.
Anche creare una atmosfera favorevole alla collaborazione tra imprese e territorio, nell'ottica del mutuo vantaggio, è un aspetto da non sottovalutare, perché la consapevolezza è molto importante. Le nostre imprese devono impegnarsi di più nel sociale, partecipare di più allo sviluppo del territorio che le ospita: in questo senso sarebbe molto importante che Governo ed Enti Pubblici italiani spiegassero alla gente comune che non deve avere paura delle imprese cinesi in Italia, in quanto portano lavoro e vantaggio sociale al paese ospite.

Sono fiducioso per il futuro e la buona prospettiva di cooperazione tra i nostri due Paesi.



(Si ringraziano per la gentile collaborazione: Antonino Laspina - Direttore dell'Ufficio ICE Agenzia di Pechino e Florindo Blandolino della Sede di Roma)

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