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Riassunto della Conferenza Stampa di SCIO sul tracciamento dell'origine del COVID-19
2021-07-29 22:30
 

Riassunto della Conferenza Stampa di SCIO (the State Council Information Office) sul tracciamento dell'origine del COVID-19

 

-Zeng Yixin ,Vice Direttore della Commissione Nazionale per la Salute della Repubblica Popolare Cinese

·La Cina ha soddisfatto pienamente i requisiti degli esperti dell'OMS, invitandoli a visitare tutti i luoghi dove volevano andare e di incontrare tutte le persone che volevano vedere.

·I risultati dello studio congiunto OMS-Cina sono in grado di resistere alla prova del tempo.

·Il piano dell'OMS, concentratosi sulla "fuga dal laboratorio a causa di una violazione dei protocolli", mostra la mancanza di rispetto per il buon senso e l'arroganza nei confronti della scienza.

·La Cina non può accettare l'attuale versione del piano avviata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità finalizzata sulla seconda fase di indagine sulle origini del virus COVID-19. Perché il piano è stato compromesso dalla manipolazione politica e dalla mancanza del rispetto dei fatti scientifici.

·Zeng è rimasto molto sorpreso dopo aver letto la proposta per la seconda fase di indagine perché il piano ha elencato l'ipotesi che la Cina abbia violato i protocolli di laboratorio e fatto fuoriuscire il virus come uno dei principali obiettivi della ricerca.

·La Cina spera che l'OMS possa prendere seriamente in considerazione i pareri e i suggerimenti avanzati dagli esperti cinesi, considerare il tracciamento dell'origine del virus COVID-19 come una questione scientifica libera da interferenze politiche e condurre attivamente e costantemente indagini sull'origine del virus in vari paesi e luoghi a livello globale.

·I lavori per il tracciamento dell'origine del virus dovrebbero essere condotti in modo più esteso in tutto il mondo per cercare i primi casi, effettuare studi di epidemiologia molecolare ed identificare serbatoi animali ed ospiti intermedi.

 

-Yuan Zhiming, Direttore del Laboratorio Nazionale di Biosicurezza di Wuhan,Ricercatore dell'Istituto di Virologia di Wuhan

·Non si è verificato un solo incidente di fuga dell'agente patogeno o di persona contagiata nel laboratorio Wuhan P4 dall'avvio della sua operazione nel 2018.

·L'Istituto di Virologia di Wuhan non è entrato in contatto, conservato o ricercato il virus COVID-19 prima del 30 dicembre 2019.

·Le infrastrutture, il sistema di gestione, la composizione del gruppo e i protocolli di lavoro del laboratorio Wuhan P4 sono identici a quelli degli altri laboratori P4 in funzione nel mondo.

·Il laboratorio Wuhan P4 non solo dispone di precauzioni di biosicurezza stabili e affidabili, ma ha anche istituito una serie di sistemi completi di gestione della biosicurezza, nonché un team di professionisti per sostenere, gestire e mantenere il suo funzionamento.

·L'affermazione che tre ricercatori dell'Istituto di Virologia di Wuhan siano andati all'ospedale nel novembre 2019 per sintomi identici a quelli dal COVID-19, è stata totalmente creata dal nulla. I media che hanno propagato l'accusa non sono mai stati in grado di fornire i nomi dei presunti ricercatori.

·Tali accuse infondate che implicano l'Istituto di Virologia di Wuhan come fonte della pandemia hanno disturbato il lavoro di ricerca scientifica dell'istituto e creato un impatto negativo sui normali scambi accademici e sulle cooperazioni scientifiche e tecnologiche della comunità accademica internazionale.

 

-Liang Wannian, capo cinese del gruppo congiunto di esperti Cina-OMS

·All'inizio di quest'anno, il gruppo congiunto di esperti Cina-Oms sono stati a Wuhan per la ricerca del tracciamento dell'origine del virus COVID-19.

·Il team ha visitato l'Istituto di Virologia di Wuhan e condotto una ricerca molto dettagliata sull'applicazione da parte dell'Istituto delle procedure standardizzate, delle norme di gestione e di sicurezza, nonché sui suoi precedenti e attuali progetti di ricerca.

·La missione è giunta alla conclusione che è estremamente improbabile che il virus provenga da un laboratorio.

·I ricercatori cinesi hanno suggerito di condurre più ricerche in paesi i cui laboratori P4 non erano stati visitati da esperti internazionali, per verificare i possibili rischi di "fuga" e i problemi di sicurezza.

·Proponiamo di investire più sforzi per le ricerche sull'origine del virus COVID-19 agli animali e in paesi e regioni dove ci sono presenze di pipistrelli.

·La Cina non ha nascosto i dati originali ed è una consuetudine internazionale di proteggere la privacy dei pazienti.

·La Cina ha condiviso con gli esperti internazionali i dati clinici dei primi pazienti COVID-19, comprese le informazioni provenienti dalle indagini epidemiologiche e i risultati dei test di laboratorio, per condurre congiuntamente analisi e ricerche, e le conclusioni sono state successivamente pubblicate nel rapporto dell'OMS.

·Rivelare i dati clinici dei pazienti è contrario alle leggi e ai regolamenti pertinenti, siccome questi dati contengono informazioni personali.

·La Cina non ha intenzionalmente trattenuto i dati dal gruppo di ricerca e la credibilità delle conclusioni del rapporto congiunto non è compromessa, perché semplicemente la Cina vuole proteggere la privacy dei suoi cittadini non consentendo agli esperti di portare con sé i loro dati personali in altri paesi.

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