Onorevole Sottosegretario Della Vedova, Presidente Maracci, Sig. Sacerdoti, Sig. Giorgi, Signore e signori:
Salve a tutti!
Sono estremamente lieto di essere nuovamente nella magnifica Bologna. Tra qualche giorno si terrà a Pechino un forum per la cooperazione internazionale nel contesto dell'iniziativa the Belt and Road al quale prenderà parte anche il Presidente Gentiloni, assieme alla delegazione da lui guidata. Nel convegno odierno, organizzato da Easternational, proprio nel momento più appropriato, si discuteranno le grandi opportunità di cooperazione commerciale che l'iniziativa offre a Cina e Italia.
Nel 2013, il Presidente Cinese Xi Jinping ha presentato per la prima volta la proposta di una nuova via della seta, una sinfonia di cooperazioni discussa, costruita e fruita da tutti i paesi che vi avrebbero partecipato equamente.
L'Italia è stata il punto d'arrivo dell'antica via della seta. Che l'Italia e la Cina compartecipino al rafforzamento della cooperazione internazionale dell'iniziativa the Belt and Road è di distintiva preponderanza.
Un primo motivo è la grande volontà politica che condividono l'Italia e la Cina. Nel febbraio di questo anno, il Presidente Mattarella ha condotto una visita di Stato in Cina di grande successo, durante la quale i due capi di stato hanno raggiunto un'intesa comune per lo sviluppo dei rapporti bilaterali. I dipartimenti competenti delle due Nazioni hanno condotto una discussione fruttuosa circa le cooperazioni per il miglioramento delle infrastrutture. Il Presidente Gentiloni sarà in Cina per partecipare al Belt and road forum per la cooperazione internazionale per rafforzare la cooperazione sino-italiana nel contesto dell'iniziativa the Belt and Road.
Un secondo motivo è l'alta complementarità delle economie dei due Paesi, con strategie di sviluppo simili. L'Italia è il secondo grande paese industriale e agricolo d'Europa, ed eccelle nei campi del design di moda, dell'agricoltura moderna, nel rinnovabile, nell'alta industria e nella piccola e media impresa. La Cina sta attraversando una fase di approfondimento di riforma e d'apertura, mentre la sua economia viene spinta in una trasformazione evolutiva. Il collegamento tra la strategia "Made in China 2025" e l'Industria italiana 4.0, quello tra il progetto cinese "Internet plus" e i progetti di innovazione tecnologica italiani rispondono perfettamente alle necessità di sviluppo dei due Paesi.
Il terzo motivo è la posizione comune di Cina e Italia per lo sviluppo di una economia mondiale aperta. Entrambe le nazioni promuovono l'apertura dei mercati, a sfavore di un protezionismo nel commercio e negli investimenti. L'Italia è uno dei più importanti paesi oggetto di investimenti cinesi e gli accordi di cooperazione fra i due Paesi, tra i quali quelli del gruppo Pirelli e Ferretti, sono stati numerosi e di gran successo. Anche le stesse imprese italiane hanno riscontrato un forte interesse all'interno dei mercati cinesi. Nel 2016 l'esportazione di vini rossi italiani in Cina è cresciuta del 16,5% in quantità e del 32,7% in valore. Fincantieri e la China State Shipbuilding Corporation hanno creato una joint venture, in territorio cinese, per la produzione di navi da crociera per il mercato internazionale. Cooperazioni di questo tipo non sono state soltanto fruttuose per le due parti, ma hanno anche immesso grande forza vitale nell'economia del mondo intero.
Quarto motivo è grandezza culturale che caratterizza la cooperazione sino-italiana. Cina e Italia sono due paesi con una grande e antica cultura. I popoli delle due nazioni si rispettano e apprezzano vicendevolmente, e amano poter avere contatti e collaborare tra di loro. Sono molti i cinesi che, durante i loro viaggi e permanenze di studio in Italia, hanno riconosciuto negli italiani una grande accoglienza e calorosità, spesso arrivando a definirli "i cinesi d'Europa". Negli ultimi anni, lo scambio culturale si è fatto sempre più vivace e il numero di turisti e studenti in trasferta cresce ininterrottamente. È stata così posta una solida base per l'approfondimento delle cooperazioni bilaterali e per il dialogo tra i popoli.
Amici, l'antica via della seta partiva da Changan e terminava a Roma. Duemila anni dopo, l'odierno the Belt and Road fa rivivere l'antica via di un nuovo splendore. Il belt and road forum for international cooperation non è soltanto una pietra miliare dell'iniziativa, ma porterà anche nuove opportunità alle cooperazioni italocinesi. Mi auguro sinceramente che le imprese qui presenti oggi possano aprirsi una strada con i partner cinesi e che possano raggiungere intese di cooperazione nei campi del commercio e degli investimenti, del rinnovabile, delle infrastrutture, della cooperazione di terze parti, del patrimonio e dello scambio culturale, così che l'antica via della seta possa mostrare lo spirito cooperativo di mutuo beneficio della nostra epoca.