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articolo pubblicato sul Messaggero il 6 ottobre 2010 dell'Ambasciatore Ding Wei
2011-03-16 18:46
 

Un grande Paese con un lungo cammino davanti a sè

                                                                                                                  6 ottobre 2010

 IL PRIMO ministro della Repubblica Popolare Cinese inizia oggi la sua visita ufficiale a Roma in occasione del Quarantennale dei rapporti diplomatici tra i nostri due Paesi e l'apertura dell'Anno Culturale della Cina in Italia.
    La Cina è un Paese in forte sviluppo. Il tasso annuale di crescita si attesta intorno al 9,8 per cento, e anche nel pieno della crisi finanziaria l'economia cinese ha mantenuto un tasso d'incremento pari all'8,7: i dati relativi al secondo trimestre di quest'anno collocano l'economia cinese al secondo posto nella graduatoria mondiale.
    La produzione di grano è la prima al mondo. L'anno scorso è stata di 530,82 milioni di tonnellate: la Cina, con il solo 7 per cento del terreno coltivabile del pianeta, ha mantenuto il 20% della popolazione mondiale. Anche la nostra produzione d'acciaio è la numero uno, con 567,8 milioni di tonnellate nel 2009. L'import-export, sempre nel 2009, ha raggiunto i 2.207,3 miliardi di dollari: la Cina è il terzo Paese importatore e il primo esportatore. E il contributo dell'economia cinese alla crescita economica mondiale ha superato il 50% l'anno scorso.
     Tutti questi fattori dimostrano che la Cina moderna è diventata una componente importante della comunità internazionale. Ma su questi stessi fattori e sul ruolo della nuova Cina, dobbiamo anche riflettere.
    Il premier Wen ha detto qualcosa di molto giusto: una grande cifra, quando si divide in 1,3 miliardi di unità, diventa minuscola; per contro, un piccolo problema, quando si moltiplica per 1,3 miliardi, diventa un grande problema.
    Il Pil cinese è il doppio di quello italiano, ma il Pil pro-capite è solo di 3315 dollari, pari a un undicesimo di quello italiano. Il territorio cinese è 32 volte il territorio italiano, ma un terzo non è abitabile, un terzo è desertificato e solo un terzo consente l'insediamento umano. Le risorse idriche cinesi sono al quarto posto nel mondo, ma il livello pro-capite è pari soltanto a un quarto della media mondiale e a un quinto di quello statunitense.
    Le spese annue per l'istruzione pubblica sono di 40 dollari pro-capite, pari a un quinto del Brasile, un trentesimo del Giappone e un sessantaquattresimo degli Stati Uniti. Nel 2006 le spese sanitarie sono state di 94 dollari a testa, una cifra molto inferiore ai 4.033 dollari dei Paesi ad alto reddito e, approssimativamente, pari a un quarto del Brasile, un trentesimo del Giappone, un cinquantottesimo della Danimarca e un settantesimo degli Usa.
    Il 65 per cento della popolazione cinese è composto da contadini e ci sono ancora 135 milioni di persone che percepiscono meno di un dollaro al giorno.
    Questa è la mia Patria. Un insieme di forza e debolezza, ricchezza e povertà. Non si può non conoscere entrambe le facce della Cina per comprenderla nella sua dimensione reale.
    Il partito e il governo hanno numerose sfide davanti, molte difficoltà da affrontare. La priorità assoluta è soddisfare l'esigenza di una vita dignitosa per tutti i cittadini. E' per questo che il nostro governo ha riconosciuto prioritaria la stabilità, perché senza di essa la Cina non ha futuro. Puntiamo sullo sviluppo, perché senza sviluppo non si può migliorare il tenore di vita e gli stessi diritti fondamentali dell'uomo sono a rischio. E vogliamo la pace.
    Questo è il vero volto della Cina.
    L'auspicio è che sempre più persone si avvicinino al mio Paese e imparino a conoscerlo nella sua dimensione reale: una Cina ricca di successi ma anche carica di difficoltà, una Cina che ama la pace e si dedica allo sviluppo.

 

*Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia

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